Giovanni trasferito in Portogallo: tre anni dopo
Questa è l’intervista al nostro cliente di nome Giovanni che abbiamo assistito nel trasferimento in pensione in Portogallo tre anni fa. Abbiamo pensato di fargli qualche domanda per aiutare tutti i pensionati che stanno pensando di trasferirsi e quindi di seguire le sue orme.
Buona lettura!
Ciao Giovanni, quanti anni hai e quale lavoro facevi prima di andare in pensione?
Ho 64 anni, prima di andare in pensione ero impiegato in una ditta di informatica, sono nato ed ho sempre vissuto a Verona.
Quanto tempo ci è voluto per integrarsi e sentirsi veramente a casa in Portogallo?
Per integrarmi davvero e sentirmi a casa in Portogallo a me è servito almeno un anno, successivamente sono stato agevolato dall’arrivo anche di mia moglie.
Durante quel periodo facevo qui le stesse cose che facevo in Italia: spesa, passeggiate, preparare la cena oppure uscire a cena. Eravamo in piena fase Covid-19 quindi penso che tutto sia stato rallentato da questo fatto.
Hai avuto modo di conoscere altre persone?
Si, fortunatamente ho conosciuto diversi italiani che vivono vicino a me ma grazie a mia moglie anche alcuni portoghesi e brasiliani.
Come trascorri la tua giornata tipo in Portogallo?
Vado 3 volte a settimana al corso di Portoghese, poi passeggiate e cerco di visitare il più possibile i dintorni.
Dove hai trovato casa in affitto? Possiamo chiederti quanto paghi di affitto al mese?
Ho cambiato più case in questi 3 anni: quando è arrivata mia moglie ho cercato di trovare la casa giusta per entrambi anche perché adesso restiamo qui tutto l’anno. In Italia non abbiamo lasciato niente.
Al momento spendiamo 1.200 euro al mese ma un buon appartamento vicino al mare si può trovare anche a meno, intorno agli 850-900 euro mensili.
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Come ci descrivi la città in cui vivi in Portogallo?
Ho abitato sempre in Algarve a Loulé e a Tavira dove sono adesso: entrambe belle cittadine storiche nelle quali si vive abbastanza bene, sono fornite di tutti i servizi.
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Quali sono gli elementi positivi e quelli negativi del vivere in pensione in Portogallo?
Di positivo il clima: se si vive in una casa ben coibentata d’inverno non serve accendere quasi mai il riscaldamento, in estate è caldo ma di notte è fresco e ventilato.
Internet è molto veloce e con le giuste applicazioni la tv si vede meglio che in Italia. La vita è tranquilla e si sta bene, il Portogallo è un paese sicuro. La burocrazia è a misura di uomo, nonostante la lingua diversa è facile capirsi con chiunque… se poi si conosce un po’ d’inglese è fatta, qua lo parlano quasi tutti!
Mi sono sorpreso positivamente per le tariffe delle bollette: luce, acqua, assicurazione auto, bollo auto sono molto più economici dell’Italia.
Per parlare delle cose negative direi i prezzi che sono a livello, qui in Algarve, delle maggiori città Italiane: molto molto complicato trovare il ristorantino a 15 euro a persona, ci sono ma non sono così tanti.
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Tornate spesso in Italia?
Quasi mai! Una volta ogni anno e per pochi giorni.
Come vi trovate con la sanità portoghese?
Bene ma ho fatto anche un assicurazione privata altrimenti i tempi si allungano.
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Quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a trasferirti in Portogallo? Rifaresti questa scelta?
Volevo fare un’esperienza post-lavoro, io ho lavorato quasi 45 anni e volevo staccare da tutto: no, non sono pentito, rifarei senz’altro la scelta anche se adesso con la tassazione al 10% per 10 anni e l’aumento del costo della vita ci si dovrebbe pensare molto bene.
Un consiglio per tutti i pensionati che desiderano trasferirsi in Portogallo!
Io credo che la scelta di emigrare alla nostra età vada ponderata: ci sono benefici ma anche molte abitudini che vanno cambiate e non è sempre facile.
Buon proseguimento anche a voi e grazie di tutto il vostro lavoro e dei vostri referenti qui in Algarve con i quali ci siamo trovati e ci troviamo ancora benissimo.
Giovanni Zampini.
Grazie a te Giovanni per averci regalato il racconto della tua vita in Portogallo.
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