Il trasferimento della residenza fiscale all’estero comporta sempre delle conseguenze che è bene valutare con attenzione prima di iniziare un progetto di trasferimento.
È importante informarsi correttamente non soltanto in merito alle caratteristiche dello Stato dove ti vuoi trasferire ma anche alle conseguenze relative al tuo trasferimento, sia in ambito fiscale che in relazione ad altri aspetti importanti come ad esempio l’assistenza sanitaria.
Come ottenere la residenza fiscale all’estero?
Si tratta di un punto molto delicato: per ottenere la residenza fiscale estera in qualità di cittadino italiano infatti dovrai soddisfare i requisiti richiesti da due punti di vista:
A. Dello Stato in cui ti trasferirai.
B. Dell’Italia, in qualità di cittadino italiano, residente all’estero.
Conoscendo approfonditamente la legislazione dello Stato in cui ti trasferirai, saprai quali requisiti dovrai soddisfare per ottenere la residenza fiscale in questo Stato e, viceversa, conoscendo la legislazione italiana, saprai quali sono i vincoli che dovrai rispettare per non incorrere in eventuali imprevisti e, ad esempio, essere soggetto a doppia tassazione per non aver realmente trasferito la residenza fiscale in un altro Stato.
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Residenza fiscale all’estero: i requisiti
I requisiti fondamentali che dovrai soddisfare perché lo Stato italiano ti consideri effettivamente residente all’estero sono quattro e devono necessariamente essere soddisfatti tutti perché la tua residenza fiscale non rimanga in Italia.
In caso contrario se uno soltanto dei requisiti elencati non sarà soddisfatto, per lo Stato italiano continuerai ad essere considerato come residente fiscale in Italia e quindi sarai soggetto alla relativa tassazione.
I requisiti da soddisfare sono i seguenti:
- Essere iscritti all’A.I.R.E.;
- Non avere la residenza in Italia;
- Non avere il domicilio in Italia;
Essere iscritti all’A.I.R.E.
A.I.R.E. è l’acronimo di Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero. Una volta iscritto all’A.I.R.E. non risulterai più presente presso l’Anagrafe Comunale della tua provincia di residenza italiana, perderai il medico di base e la sanità mutuabile ed acquisirai alcuni diritti che vedremo più avanti.
Non avere la residenza in Italia
La residenza, intesa anche come dimora abituale, è definita dal Codice Civile italiano come il luogo in cui il la persona permane in modo stabile con l’intenzione di dimorarvi. Con il termine abituale si intende la quantità di giorni che la persona trascorre effettivamente nella sua dimora, ovvero per risultare residente almeno 183 giorni l’anno, più della metà dell’anno fiscale.
Non avere il domicilio in Italia
Per domicilio si intende il luogo dove la persona detiene il centro dei propri affari ed interessi, non soltanto di tipo economico ma anche di tipo affettivo, sociale, familiare.
Leggi anche: come si fa a prendere la residenza all’estero?
Iscrizione all’A.I.R.E.: conseguenze
L’iscrizione all’A.I.R.E. è obbligatoria dal momento in cui ti trasferirai fiscalmente all’estero e quindi soggiornerai per più di metà dell’anno in quello Stato. Vediamone insieme vantaggi e svantaggi:
Vantaggi:
- Possibilità di votare mediante posta;
- Possibilità di richiedere documenti e certificazioni;
- Possibilità di rinnovo della patente (nei Paesi extra-UE);
Svantaggi:
- Perdita dell’assistenza sanitaria in Italia.
Sanità all’estero con iscrizione all’A.I.R.E.
Con l’iscrizione all’A.I.R.E. perderai il medico di famiglia in Italia, il diritto all’assistenza sanitaria mutuabile e la possibilità di acquistare farmaci mediante ticket.
Tuttavia se sei un cittadino titolare di pensione corrisposta da enti previdenziali italiani e rientri temporaneamente in Italia senza avere una copertura assicurativa pubblica o privata, hai diritto, a titolo gratuito alle prestazioni ospedaliere urgenti per un periodo massimo di 90 giorni in un anno solare (DM 1° febbraio 1996).
Per ottenere le prestazioni ospedaliere urgenti devi presentare una dichiarazione sostitutiva di certificazione in cui attesti la data, il luogo di nascita, la residenza e la cittadinanza italiana (informazioni idonee a comprovare il tuo status di emigrato cioè nato in Italia) e che non sei in possesso di una copertura assicurativa sanitaria pubblica o privata.
Fonte: Ministero della Salute.
Conseguenze fiscali della residenza estera
Con l’iscrizione all’A.I.R.E. il cittadino italiano residente all’estero sarà soggetto alla tassazione dello Stato in cui si è trasferito, sempre con riferimento agli specifici accordi esistenti tra Italia (quando esistenti) e detto Stato: le convenzioni internazionali per evitare la doppia imposizione fiscale.
Quando c’è l’inversione dell’onere della prova?
Nel caso di trasferimento in uno Stato compreso nella White List ovvero uno Stato considerato dall’Italia non a fiscalità privilegiata, l’onere della prova nel caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate italiana spetta all’Ente che esegue il controllo. Nel caso di trasferimento in uno Stato in Black List – ovvero uno Stato a fiscalità privilegiata, l’onere della prova è a carico del cittadino trasferito ed è quindi invertito.
È utile a tal fine preparare da subito una raccolta di tutti i documenti volti a dimostrare che la propria residenza effettiva ed il centro dei propri interessi economici ed affettivi risiede effettivamente nello Stato dove hai conseguito la residenza fiscale per la maggior parte dell’anno.
Gli indicatori di maggior rilievo sono:
- Contratto di affitto a lungo termine o acquisto di un immobile nello Stato estero;
- Presenza della famiglia;
- Conto corrente;
- Svolgimento di cariche sociali in loco;
- Iscrizione a circoli, club, associazioni culturali;
- Iscrizione all’A.I.R.E.
Ma quindi quali sono le giuste domande da porsi in merito alla propria residenza fiscale?
Non c’è una risposta univoca perché le situazioni personali sono spesso molto diverse tra loro ma possiamo elencare una serie di domande tra le più comuni da parte dei nostri clienti che meritano un approfondimento di tipo fiscale. Per esempio:
Come trasferire la residenza fiscale all’estero legalmente?
Come evitare problemi fiscali quando si vive all’estero?
Come sapere se hai cambiato residenza fiscale correttamente?
Come dimostrare la tua residenza fiscale estera?
Come evitare doppie imposizioni fiscali con la residenza estera?
Come sapere quali paesi offrono vantaggi fiscali per i residenti?
Come evitare guai fiscali con la residenza all’estero?
Come gestire i controlli fiscali sulla residenza estera?
Come sapere se il tuo trasferimento all’estero è riconosciuto fiscalmente?
Come dichiarare la tua residenza estera all’Agenzia delle Entrate?
Come evitare sanzioni fiscali quando vivi all’estero?
Come sapere se il tuo reddito estero è tassabile in Italia?
Come beneficiare delle convenzioni contro le doppie imposizioni?
Come sapere quali documenti servono per trasferire la residenza fiscale?
Come dimostrare che vivi stabilmente all’estero?
Come evitare di essere considerato fiscalmente residente in Italia?
Come sapere se rientri tra i casi di residenza fiscale contestabile?
Come gestire i controlli sui conti bancari con residenza estera?
Come sapere se devi dichiarare i tuoi beni in Italia vivendo all’estero?
Come trasferire la residenza fiscale senza violare la legge?
Come sapere se il tuo trasferimento fiscale è a rischio di verifica?
Come gestire redditi italiani con residenza fiscale estera?
Come evitare l’accusa di residenza fiscale fittizia?
Come sapere se le tue attività all’estero sono soggette a tassazione italiana?
Come verificare se hai rispettato i giorni minimi per la residenza estera?
Come sapere se puoi accedere a regimi fiscali agevolati all’estero?
Come proteggerti da contestazioni fiscali sulla residenza estera?
Come sapere se il tuo lavoro all’estero è fiscalmente regolare?
Come difenderti da accertamenti fiscali sulla residenza?
Come sapere quali paesi offrono regimi di tassazione favorevole?
A chi rivolgersi per trasferirsi all’estero
È evidente che il trasferimento di residenza fiscale all’estero è un tema delicato e complesso che comporta numerose conseguenze sia sul piano economico e fiscale che sul piano personale da non sottovalutare in nessun caso. Per progettare ed avviare in sicurezza il tuo trasferimento, rivolgiti sempre a professionisti con esperienza pluriennale nel settore e referenziati.
REFRAMED è certificata ISO 9001:2015 e lavora mediante l’applicazione di un Metodo verificato con criteri internazionali relativi alla valutazione della Qualità dei processi di lavoro.
Per avere maggiori informazioni sui paradisi fiscali per pensionati prenota il tuo appuntamento compilando il form dedicato ai pensionati: https://reframed.it/trasferirsi-all-estero-da-pensionato/
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L'appuntamento consiste nelle seguenti attività:
- analizzare le tue aspettative;
- valutare la tua situazione pre-espatrio ed eventuali criticità/ostacoli;
- stabilire la fattibilità del tuo trasferimento all'estero;
- individuare i pro e i contro della destinazione (una o più) in merito alle tematiche più varie: tassazione, affitti, costo della vita, clima, sicurezza, assistenza sanitaria, etc;
- programmare il percorso di trasferimento: tempistiche, modalità, costi.